Campagna informativa promossa da:
TERZO ORECCHIO
Binaural Recording Artists
Quando pensiamo al nostro orecchio, generalmente lo associamo
all'udito, e questa è certamente la sua funzione più evidente,
ma l'orecchio è molto più che udito.
Vediamone insieme le principali funzioni:
- Il nostro orecchio analizza i suoni, funzione fondamentale
per la comprensione del linguaggio parlato e di quello musicale.
Ciò avviene nella Coclea, a forma di chiocciola
e situata nella parte interna dell'orecchio, tramite decine di migliaia di
sensibilissime cellule che percepiscono le più microscopiche variazioni
di pressione, di frequenza e di timbro delle onde sonore.
- Il nostro orecchio controlla l'equilibrio, la coordinazione, la
verticalità, il nostro tono muscolare generale e persino i muscoli
degli occhi.
Questo è il ruolo del Vestibolo, la parte
primordiale dell'orecchio interno.
Il Vestibolo riceve infatti dai
nostri cinque sensi tutte le informazioni sensoriali relative al mondo che ci
circonda.
Ad esempio (e per quanto
ci possa sembrare strano), la coordinazione oculo-manuale dipende
strettamente dal buon funzionamento dell'orecchio!
Inoltre il Vestibolo ci informa costantemente sulla posizione e sul
movimento del nostro corpo nello spazio: Camminare, danzare, correre,
andare in bicicletta o in moto, salire e scendere le scale, arrampicarsi su
un albero, scrivere una lettera e così via, sono tutte attività
strettamente dipendenti dal funzionamento ottimale del Vestibolo del nostro
orecchio.
Il Vestibolo è realmente
il gestore dei nostri movimenti istintivi, esso è infatti in grado di
controllare quasi tutti i muscoli del nostro corpo, prima ancora che il nostro
cervello ne sia consapevole!
- Il nostro orecchio organizza e ritrasmette al cervello tutte le
informazioni sensoriali che riceviamo, ma per far ciò la
Coclea e il Vestibolo debbono lavorare in perfetta armonia, come una stazione
di comunicazione tra le impressioni sensoriali
(percepite di nostri sensi), il sistema nervoso e il cervello.
Non solo l'udito, ma anche il
tatto e la vista vengono interpretati dal cervello attraverso il nostro
sistema vestibolo-cocleare, proprio nel nostro orecchio!
- Il nostro orecchio ci fornisce energia: Esso ha infatti
un ruolo fondamentale nello stimolare il cervello e le sue funzioni.
Alfred Tomatis, celebre audio-psico-fonologo francese, dice:
"L'orecchio è comparabile a una dinamo, che trasforma gli stimoli
acustici ricevuti in energia neurologica, allo scopo di nutrire il nostro
cervello".
Quando il cervello è ben "carico", esso sembra non provare
più alcuna fatica nell'inventare, nell'immaginare o nel creare.
Non tutti i suoni, però, agiscono allo stesso modo. Ad esempio:
- I suoni acuti energizzano il cervello: La Coclea é infatti rivestita di più di 24.000 cellule che rispondono alle stimolazioni delle alte frequenze (o suoni acuti) ed il loro lavoro di analisi si trasforma in impulsi nervosi trasmessi al cervello sottoforma di energia, che viene poi distribuita a tutto il corpo.
- I suoni gravi ci sottraggono energia e tendono a stancarci: I suoni profondi, oltre ad essere poco dinamizzanti (poiché solo qualche decina di cellule cocleari si occupa dell'analisi dei suoni gravi) , quando sono ritmati inducono il nostro corpo a muoversi, attivando i canali semicircolari del Vestibolo, e causando una perdita di energia pressoché uguale a quella fornita. Se questi suoni ritmati perdurano nel tempo, i nostri corpi continueranno a muoversi fino a renderci esausti. Questo particolare effetto può essere osservato facilmente in soggetti frequentatori di discoteche.
Oggi molte persone amano ascoltare la musica ad alto volume
(specialmente se hanno già subìto
una piccola inconsapevole perdita dell'udito...), e solo pochi
individui percepiscono la differenza tra livelli di pressione sonora di 85 dB
(deciBel) e 100 dB, eppure ascoltare
musica ad un livello di 100 dB è molto più pericoloso che ad
un livello di 85 dB, essendo il primo ben 32 volte più potente in
termini di pressione sonora!
Ma attenzione: Un livello
di diffusione musicale di 115 dB, come si può facilmente trovare in
molti clubs e discoteche, è ben 1.000 volte più potente
-e altrettanto pericoloso-
del normale ascolto casalingo a 85 dB!!!
E quando si dice pericoloso, è bene specificare che cosa si rischia:
Benché l'orecchio sia in grado di auto-proteggersi dai suoni costanti a forte pressione (come fa anche l'occhio, quando è esposto a luci fisse molto intense), è stato scientificamente dimostrato che, superati precisi limiti di tempo, questa capacità risulta insufficiente e l'eccesso di pressione sonora comincia così a raggiungere la Coclea, distruggendo irreversibilmente le sensibilissime cellule che captano i suoni e li traducono in segnali nervosi comprensibili al nostro cervello e alla nostra coscienza.
In base a quanto indicato dal Nova Scotia Department of Labour,
i tempi limite di esposizione
a pressioni sonore costanti sono:
Superati tali limiti di tempo, il nostro apparato uditivo comincerà a subire danni permanenti e cumulativi.
Un tipico segnale che ci avverte di aver subìto dei danni permanenti
è il tinnìto, quel fastidioso ronzìo che
permane anche per ore nelle nostre orecchie dopo aver sostato a lungo in
ambienti molto rumorosi, come in un locale affollato o in una discoteca.
Se vi è capitato di provarlo, sappiate che il tinnìto è
dovuto alla perdita funzionale definitiva di una parte delle nostre cellule
cocleari (dedicate a captare frequenze sonore
specifiche) che sono state, per così dire, sopraffatte
dall'eccesso di pressione sonora che noi stessi gli abbiamo disgraziatamente
inflitto...
Sarebbe bastato uscire dal locale ogni mezz'oretta a far riposare le nostre
orecchie o, se ci troviamo in discoteca, ricorrere all'uso di soffici tappi
in spugna (che non pregiudicano affatto
l'ascolto ritmico indispensabile per ballare, ma che riducono la pressione
sonora all'orecchio interno di una buona quindicina di dB!), per
salvaguardare il nostro preziosissimo apparato uditivo...
L'accumularsi di questi danni ci porterà non solo ad una progressiva perdita dell'udito, ma si rifletterà inevitabilmente anche su altre nostre importantissime funzioni vitali, sia fisiologiche (inducendo variazioni del ritmo cardiaco, della vista, della coordinazione e del tempo di reazione) che psicologiche (rendendoci, ad esempio, inconsapevolmente più aggressivi verso gli altri...) e, in senso generale, influenzandoci negativamente.
Inoltre, l'affievolirsi della nostra percezione uditiva soggettiva ci porterà (anche qui inconsapevolmente) ad ascoltare la musica ad un volume oggettivo sempre più alto, velocizzando sempre più il progredire della nostra incipiente sordità traumatica!
È facile capire come le persone dotate di un buon orecchio musicale possano acquisire tanto più facilmente l'energia neurologica prodotta dalle cellule cocleari, quanto meno il loro apparato uditivo abbia accumulato danni permanenti, e, proprio per questo motivo, raramente si sentono stanchi o depressi.
Invece le persone i cui cervelli non si "caricano" bene, a causa dei danni uditivi accumulati, risultano spesso svantaggiate nei confronti delle numerose sfide che la nostra vita e la società continuamente ci propongono.
La conclusione, peraltro intuitiva, di questo breve viaggio nell'udito (e non solo...), risulta a questo punto evidente:
Pertanto, vi invitiamo ad avere grande cura del vostro apparato uditivo, aggiungendo solo un'ultima considerazione:
Quando ci si rende conto di avere l'udito danneggiato, è già troppo tardi per rimediare...
Pensiamoci prima!!!
Ascoltare
© Franco Russo aka Franko - 2003
[tratto da articoli di: Gordon Whitehead, Marek Roland-Mieszkowski, Alfred Tomatis, Pierre Sollier]